domenica 22 gennaio 2006

La poverina aveva una narice occlusa fin dalla nascita

Respirava a stento, emettendo un curioso sibilo serpentino, e spesso il fischio aumentava di potenza nei momenti meno opportuni, credo fosse una questione nervosa. Questo inconveniente aveva condizionato in modo sensibile la sua personalità, rendendola schiva ed insicura, quasi alla ricerca di una trasparenza, di un non-essere che la celasse agli occhi dagli altri. Eppure la sua non era, non avrebbe mai potuto essere una presenza silenziosa. Buffo, che quel nasino pressocché perfetto potesse emettere un tale rumore. Era solita frequentare luoghi molto rumorosi, discoteche, birrerie chiassose, in modo da non rivelare subito la sua peculiarità, e forse si era arresa troppo presto. A poco a poco si era intristita ed aveva incominciato ad allontanarsi da tutti, ed il suo sibilo si era trasformato in un rantolo di solitudine. Ed aveva incominciato ad odiarlo, quel sibilo, e quindi ad odiare se stessa. Che sciocca! Se soltanto avesse notato i languidi sguardi dell'uomo sordo che vendeva la frutta all'angolo della via...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

buon giorno Gatta curiosa,trovo coraggiosi i suoi racconti, ma legati l'uno dall'altro da una sorta di pazia di fondo lasciando intendere al suo pubblico quali siano le sue frustrazioni più profonde e contorte e la solitudine nella quale credo lei stia cadendo, evidenziata da un'imitazione del flusso di coscienza...
in bocca al lupo
a presto
uno scrittore

MBarbara ha detto...

Grazie, Anonimo. Il suo commento mi ha fatto riflettere sulla solitudine e
"Ognuno è solo sulla faccia della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera."