venerdì 8 febbraio 2013

Una persona non interessante

Poi ci incontrammo nell'ascensore di quell'albergo, gli sguardi timorosi di incrociarsi. Tu mi seguisti silenzioso nei corridoi ovattati di lusso e tappezzeria, una chiave elettronica ad aprire porte improbabili.

E lentamente la mia mano sfiora il tuo volto, le mie dita scorrono sulla tua bocca silenziosa, il tuo respiro caldo accarezza la mia pelle e rimaniamo così, un lungo istante ad immaginare quello che potrebbe accadere, quello che succederà domani, risvegliandoci fra le lenzuola sfatte di una notte di solitudini incapaci di unirsi.

Ci lasciammo così, allontanandoci in un pomeriggio luminoso di fiocchi di neve e un vento che già preannunciava, in un modo bizzarro, una lunga primavera senza fiori, senza germogli, senza speranza.

mercoledì 6 febbraio 2013

Autobus

Mi alzai dal sedile per avvicinarmi alla porta di uscita. Lui era in piedi, accanto a me, aggrappato a un maniglione penzolante. Cappotto blu. Leggero odore di tabacco, non troppo spiacevole. Rimasi ferma di fronte a lui, incapace di muovermi a causa della corsa del mezzo. Era alto, i miei occhi arrivavano al suo petto, alle sue spalle. Pensai di appoggiare il mio corpo al suo, per un istante. Pensai che avrei voluto farmi avvolgere dalle sue braccia, farmi intrappolare dal suo cappotto e penetrare nel suo corpo. Pensai che fuori facesse troppo freddo, che forse sarei dovuta restare su quel bus in direzione chissà dove, che forse tutto sarebbe stato più semplice aggrappandomi a lui piuttosto che rimanere a barcollare malferma su quel bus in folle corsa verso una piazza vuota.