giovedì 13 dicembre 2012

So che non dovevo, e sapevo che non dovrei.

Camminavano sbadati a fianco, lei fissava le piccole rughe sui suoi zigomi arroganti e poi, conscia del suo peccato, distoglieva lo sguardo piena di vergogna. Era talmente doloroso sapere che mai avrebbe potuto semplicemente sfiorare quelle deliziose linee della sua pelle che quasi non riusciva a respirare e, per la prima volta nella sua vita, avrebbe voluto essere altro, avrebbe voluto poter sognare.
Poi lui si voltò veloce verso di lei, e in quello sguardo lei affogò.