giovedì 9 settembre 2010

Nel più bel sogno ci sei solamente tu

Era immergere il mio corpo nel suo, sfiorare lentamente i suoi seni, odorare il suo sesso caldo, affondare le mie mani nella sua carne, sentire le unghie graffiare e quegli ansimi veloci, poi guardarla rivestirsi, ravviarsi i capelli con un gesto antico e sdraiarsi sotto il letto a cercare le scarpe (quando se le era sfilate?) mentre in strada un taxi attendeva. Prima di uscire mi lanciava un ultimo sguardo, promessa di un nuovo incontro, poi sentivo i suoi tacchi scendere le scale, il taxi partire e rimanevo sdraiata a contemplare il soffitto, in attesa che lui ritornasse dal lavoro.