giovedì 29 gennaio 2009

Provocazione

Ora lei si è addormentata fra le sue braccia. Lui osserva il suo volto sereno, il suo respiro lento, il leggero sorriso che appena increspa le sue labbra dischiuse. Lentamente, sfiorandola appena, percorre il suo corpo con la punta delle dita: il suo collo di seta, il suo seno morbido, la curva delle sue natiche. Per un istante si insinua nel suo sesso ancora umido, attento a non svegliarla. L'aria, intorno, è piena di lei. Lui non riesce a capire come lei abbia potuto abbandonarsi cosi' a lui, è quasi spaventato dal dono che ha ricevuto. E prova invidia, adesso. Anche lui vorrebbe donarsi a lei, anche lui vorrebbe sentire il suo cuore fremere ancora, palpitare, sussultare. Di nuovo le sfiora il collo. Sente la vita scorrervi, lenta, silenziosa ed inesorabile. Ora le sue mani stringono, non le puo' controllare, ora di lei non resta più nulla e giace come un giocattolo rotto.

martedì 27 gennaio 2009

Bruxelles decadence

Strade sfatte, cammino sola e sorridente, ebetemente sorridente mentre un sottile strazio mi corrode l'anima, un attimo di (cosa? rimpianto?) mentre scorgo fra il verde invernale di un parco un piccolo laghetto che mi ricorda (cosa? cosa mi ricorda? ora non lo so più). Una fitta di dolore, si', questo è dolore, nel percepire la tua assenza, la mancanza fisica di te mi stordisce, e mi domando se anche tu possa provare questo, se anche tu possa ancora sentire qualcosa, se anche tu ti accorgerai che non sono più li'.

mercoledì 21 gennaio 2009

Un'altra storia

Sfioro piano la tua mano perché tu ti accorga di me, in mezzo ad una folla di volti curiosi, tu mi guardi un solo istante e poi di nuovo la tua attenzione è distolta, ancora scruti intorno in cerca di una nuova preda (chi sarà questa volta? chi ti farà perdere la testa con la sua sensualità da quattro soldi esibita e fasulla?) ed io scioccamente resto lì, aspettando il tuo ritorno da una nuova avventura che scintilla nel tuo sguardo, aspettando i racconti di quanto lei, l'inevitabile altra, sia più straordinaria di me, aspettando che le mie mani ti possano ancora afferrare, stringere, possedere, godere.

domenica 18 gennaio 2009

Sono come tu mi vuoi

Lo stomaco si contrae in spasmi violenti, mi accascio sul letto mentre lacrime rigano il mio volto sporco di trucco sfatto e stropicciato, ed intanto la valigia resta aperta in attesa di essere di nuovo riempita di nuvole e sogni, ma non ci sono sogni, solo nebbia e freddo ed un cuore che ha smesso di volare, il tuo odore ancora intrappolato fra le lenzuola, un ultimo sospiro di te, ed i giorni passano, e la valigia è pronta, ma nonostante tutto ancora mi illudo, ancora spero, ancora vivo.

giovedì 15 gennaio 2009

Ora

Ora aspetto che le tue mani mi sfiorino lievi, calde sulla mia pelle fredda d'inverno e di ghiaccio, ora aspetto che le tue labbra si posino piano sulle mie, aspetto il morso leggero dei tuoi denti e quel sorriso che non riesci a reprimere quando ascolti il mio respiro farsi più affannoso. Ora aspetto che il tuo odore penetri nella notte fino alla mia anima, aspetto il sapore del tuo corpo nella mia bocca, mentre le tue mani si fanno più insinuanti, mentre le tue mani diventano quasi violente e sono scossa da spasmi che non riesco a controllare, e tu in silenzio mi possiedi, tu in silenzio mi distruggi e già fuori la notte sbiadisce ed un nuovo giorno è. Ora.

sabato 10 gennaio 2009

Nuvole di ghiaccio

Lui la osserva silenzioso, la piega del suo collo mentre si sporge ad ammirare il passo scomposto di un gabbiano, planato da chissà dove. Lui osserva silenzioso le sue labbra arrossate dal vento freddo del mare del Nord, appena schiuse in un sorriso quasi ironico. Lui osserva le sue mani inguantate, i suoi piedi veloci sul selciato ricoperto da un'infida patina ghiacciata, i suoi passi che d'improvviso cessano e poi riprendono più rapidi (cos'era stato? un attimo di smarrimento, forse? o un pensiero che l'aveva distratta, rapita, turbata?). Lui osserva una ciocca di capelli sfuggita impertinente dall'elastico che li raccoglie, ed ora sfiora la pelle fredda del suo viso, la accarezza appena, come vorrebbe fare lui, sfiorarla appena, sfiorare appena il suo volto sereno, sfiorare appena i suoi pensieri segreti, sfiorare appena il suo cuore spento.

giovedì 8 gennaio 2009

Les derniers jours

Un ultimo sguardo al letto ancora sfatto, il nostro odore intrappolato fra le lenzuola, il ricordo delle tue mani che sfiorano la mia pelle calda mi inebria e mi strazia, il desiderio resta insoddisfatto in questa sera di vento freddo e passi veloci, in questa sera lungo un fiume estraneo che scivola verso nord, luci scintillanti illuminano la strada che mi ha condotto fino a questa scelta che non so affrontare, ma ancora una volta il destino mi beffa e come granello di polvere mi sospinge verso una nuova realtà, e restano questi ultimi giorni in cui tutto è perfetto, tutto è sogno e meraviglia prima della caduta degli dei.