domenica 30 novembre 2008

Un bicchiere di vino

Ora ti inerpichi su quello sgabello instabile, la gonna risale scoprendo le gambe ed intravedo l'orlo delle calze, sembri a disagio mentre lui ti parla, sembri distante e triste, eppure ti sforzi di sorridere mentre il frastuono dei corpi intorno a te cancella la malinconia di un'ennesima giornata solitaria, e poi afferri lo stelo di un calice di vino, rosso, corposo, forse un po' troppo tannico (avrebbe avuto bisogno di respirare ancora un po'). Lo avvicini alle labbra che schiudi sensuale, quasi una vecchia pubblicità allusiva, ed assapori il liquido avida, in cerca di un'ebbrezza che non arriverà. Per un istante chiudi gli occhi, consapevole d'un tratto del mio sguardo che ti sfiora, per un istante chiudi gli occhi mentre il vino scivola nella tua bocca, e ci siamo solo noi due, tutto svanisce, luci, gente, musica, rumore, chiacchiere, tutto svanisce e resta il tuo corpo, e resta il mio sguardo che lo possiede.

venerdì 28 novembre 2008

Al telefono


La tua voce giunge da lontano, parole leggere e risate in sottofondo, io ti racconto la mia giornata di nuvole e passi e vestiti e idee e cibo (ancora una volta divina passatina di ceci con gamberi al vapore ed un bicchiere di vino bianco siciliano) e tu ascolti paziente, mentre immagini che io sia lì, accanto a te, quel vestito nero di seta che scivola sulla pelle candida, il profumo di gelsomino che si sprigiona dai miei capelli sciolti, ma mille chilometri di paura ci separano, io ancora temo le tue mani violente su di me, io ancora temo i tuoi silenzi astiosi, i tuoi rimproveri crudeli, il rumore dei tuoi piedi scalzi che si avvicinano nella notte per ferirmi, per avermi, per imprigionarmi nella ragnatela della tua vita.

martedì 25 novembre 2008

Principessa

Ora la osservo seria mentre sfoglia distratta una rivista di moda, l'aria assorta ed annoiata allo stesso tempo, inconsapevole della sua perfetta armonia, pelle di velluto, labbra appena schiuse, occhi di muschio, il collo leggermente accarezzato dai capelli mossi ed il continuo ed ipnotico dondolare di un piede, a battere un immaginario ritmo che risuona solo nella sua mente (ma quasi sicuramente una di quelle strane canzoni francesi che canticchia prima di addormentarsi fra le mie braccia). Poi, accorgendosi all'improvviso del mio sguardo implorante, mi sorride maliziosa, si volta verso me e sussurra qualche parola che non ascolto, ride appena e torna a sfogliare il giornale, ed io vorrei solo accarezzarla, baciarla, possederla, amarla.

sabato 22 novembre 2008

In vendita

Lei mi domanda in cambio solo l'illusione, ed io non so che fare, non sono un prestigiatore, così scorgo nei suoi occhi spegnersi quella luce che prima l'animava mentre si china per soddisfarmi, ed avverto la distanza tra noi farsi incolmabile, nonostante il suo corpo avvinghiato al mio, e so, ne sono sicuro, che lei sta pensando ad un altro uomo, l'uomo che la fa volare al di là degli abissi della sua vita di sabato sera vuoti, passati nel silenzio di stanze fredde, so che lei sta rivivendo i loro momenti magici, in cui tutto è sospeso e scintilla pervaso dai sogni che fanno battere ancora il suo cuore, pervaso dai sogni che le permettono di vivere ancora un giorno.

giovedì 20 novembre 2008

Ancora una notte con te

Sono stanca in questa sera tarda di buio e freddo, ma tu chiami, ed io non posso resistere, un cappotto su una sottoveste di seta e mi immergo nella notte alla tua ricerca, il rumore dei miei passi in vie deserte ed ignote, e poi entro ancora un poco nella tua vita mentre tu entri in me, le tue mani aggrappate violentemente al mio corpo teso ed un brivido freddo e delizioso scuote la mia pelle mentre le ore scorrono lente, mentre il nuovo giorno nasce sui nostri pensieri languidi, mentre leggi il giornale in silenzio accanto a me, mentre addenti un panino famelico, mentre piano la città si risveglia.

lunedì 17 novembre 2008

Notte di passi

Passeggiamo in una notte silenziosa di vicoli affollati di ragazzini urlanti, io mi aggrappo a te e tu mi guidi e mi racconti la tua vita, ed io ascolto il tuo cuore battere sotto quell'impermeabile a proteggerti dall'umido freddo che ci avvolge, un ultimo caffè aperto, luce fredda ad illuminare i miei occhi stanchi, e tu mi incanti con i tuoi sorrisi leggeri, con le tue mani che sfiorano i miei sensi, con la magia che crei intorno a noi in questa città deserta di una notte che scivola lenta, tu mi incanti mentre i nostri passi risuonano umidi nella nebbia che avvolge la mia mente quando le tue labbra sfiorano le mie.

venerdì 14 novembre 2008

Inchino

Mi chino per slegarmi le scarpe, la schiena si incurva e la fronte si avvicina alle caviglie. Sento il vestito che sale dietro, scoprendo le gambe, ed il tuo sguardo si posa sul mio fondo schiena esposto impudicamente, coperto da un sottile velo di seta nera. Tu ti avvicini lento, mentre riesco a sfilare il gancetto della scarpa sinistra, accosti il tuo bacino a me, volgarmente ti strofini, ed io resto china ad armeggiare con il gancetto della scarpa destra. Le tue mani si posano sui miei fianchi e mi attiri un poco, facendomi barcollare appena. Afferri la stoffa e fai risalire il vestito completamente, lasciandomi esposta al tuo sguardo, la mia pelle nuda contro di te, contro i tuoi pantaloni tesi. Le tue mani sfiorano ora le mie natiche, si insinuano ed io non so che fare, resto chinata e sfilo le scarpe e penso che.

mercoledì 12 novembre 2008

Enchanté

Tu mi guardi sfrontato, mi sorridi e stringendomi la mano sussurri "enchanté" ed io inorridirei per l'espressione ma tu sei francese ed alto e bellissimo e ricordi vagamente un attore della nouvelle vague, ed io non posso che fantasticare un po', ma solo un poco perché ho perduto i sogni in queste notti di letti estranei e divani avvolgenti e fumo che ottenebra la mente ed i sensi, il tuo addormentarti piano accanto a me, il tuo risvegliarmi violento, il tuo essere così perfetto da non esistere quasi, il caffè che mi hai dato con uno sguardo malizioso, un tavolino all'aperto in una piazza irreale, il fiato che appanna i vetri di un'auto parcheggiata in periferia, il tormento quando non ti ho riconosciuto in mezzo alla folla, mi hai mostrato quale fosse il tuo appartamento, quasi un invito a raggiungerti e poi ancora sguardi bramosi, ed io precipito intanto in questo abisso dove il cuore è spento.

sabato 8 novembre 2008

Una lama di luce

Una lama di luce sul soffitto, tu mi domandi cosa io stia guardando, ed io te la indico, la linea retta dell'ombra che gioca con il muro, tu sorridi ed accarezzi la mia pelle morbida e calda in questo letto sconosciuto e poi chiudo gli occhi e mi addormento, mentre ascolto il tuo respiro farsi regolare accanto a me. Ed è ancora notte, ancora buio, quando le tue dita si insinuano in me svegliandomi, piano incominci a muoverle ed io gemo solo un poco, mentre più forte le spingi in me, mentre più forte entri in me, nell'oscurità di questa stanza rotta soltanto da una lama di luce sul soffitto bianco.

martedì 4 novembre 2008

Il cielo su Torino

Mi aggrappo a te per non precipitare in un abisso di dolore, e tu mi afferri, mi abbracci, mi stringi a te e sento il calore del tuo corpo ed il gelo della mia solitudine, intorno a noi il cielo e foglie staccate da un autunno dolce e languido, intorno a noi la vita che scorre come la pellicola di un vecchio film senza sonoro, intorno a noi nuvole si rincorrono e si disfano nel vento, mentre le tue labbra cercano le mie, mentre le mie labbra cercano le sue.