lunedì 3 giugno 2013

Convalescenza

Quasi immaginai che fossi tu, seduto al tavolino di quel caffè, il viso voltato a metà mentre incuriosito leggevi un menù stanco.
Ma sapevo di raccontarmi l'ennesima bugia, eri distante migliaia di chilometri e milioni di pensieri ti separavano da me, da quella strana notte in cui per sfida appoggiasti le tue labbra sulle mie, consapevole che l'indomani sarei partita, consapevole che l'indomani sarei scivolata via dalla tua vita. Scrollai un poco il capo e mi allontanai, nella mente ancora il ricordo del tuo corpo sdraiato contro il mio, sulle dita la sensazione della pelle del tuo viso, fresca e addormentata.
Mi domandai stancamente per quanto ancora avrei ricordato, per quanto ancora avrei cercato il tuo volto in quello di uno sconosciuto, in un caffè.