venerdì 23 gennaio 2015

Una notte, ancora.

Allungai una mano a sfiorarla accanto a me, addormentata in quella notte fredda, la seta della sua sottoveste scivolosa sotto le le mie dita, e lei, corpo estraneo nel mio letto sfatto, respiro lento e capelli sparsi sul cuscino, lei, incontrata su una strada nel nulla, senza prezzo e per questo più preziosa. La osservai in silenzio, immaginando il momento in cui si sarebbe svegliata, gli occhi gonfi di sonno, gesti veloci a rivestirsi e una porta che si richiude su un'illusione di normalità che non so afferrare, una porta che si richiude sulla mia amata solitudine.