martedì 28 aprile 2009

Maschera

Un lampo rosso riflesso nello specchio, distoglie lo sguardo e le sfila il vestito, lentamente, il volto seminascosto da quella strana maschera di piume, un sorriso fugace ed ora lei è nuda, di fronte a lui, che le gira intorno come uno sciamano, sempre nascosto da quella maschera che lo rende simile ad un demone. Ma lei non lo guarda, tiene gli occhi rivolti a terra, le braccia inermi lungo il corpo nudo ed infreddolito in quella notte di stelle e buio, ed annusa l'aria che sa di estate foglie erba, ed annusa l'aria che sa di lui.

martedì 21 aprile 2009

Discese ardite

Sdraiata sul pavimento, sbircio polvere sulla moquette petrolio mentre il dolore mi impedisce di respirare. Gli occhi si chiudono, lentamente il mondo fatto di gambe di scrivanie e poltrone svanisce ed i sensi si ottenebrano per le fitte lancinanti, il corpo stremato soccombe e lo spirito si libera e vola, vola verso un cielo di nuvole di zucchero e vento tiepido carico di profumo di fiori, leggero come un granello di polline plana verso sud, alla ricerca di una casa sognata, plana verso un ricordo, ad aggrapparsi alla vita e poi un sussulto, il corpo che rinviene, ristorato da quella piccola morte, la sensazione di aver sfiorato l'infinito, la certezza di essere.

venerdì 17 aprile 2009

Tracce

Cerco fra le lenzuola tracce di te, il tuo profumo intrappolato dalle piume dei cuscini, la forma del tuo corpo impressa in questo letto ancora sfatto, ma è bastato un giorno soltanto, e l'odore è svanito dal mio ricordo, anche il tuo viso mi risulta sfocato, presto mi saró dimenticata di te, delle tue parole di solitudine, presto avró scordato il tuo sguardo penetrante, la strana sensazione che il destino ci avesse fatto inciampare l'uno nell'altro, presto sarai soltanto un nome vago fra nomi vaghi, presto mi accorgeró che anche io sono svanita dalla tua mente per diventare solo la tua ennesima avventura, per diventare solo un oggetto inutile della tua memoria.

giovedì 16 aprile 2009

La menzogna

Ora tu domandi ed io mento, quasi facilmente, guardando dritto nei tuoi occhi neri, ma intanto rido e tu non sai se credere alla mia menzogna, mento perché non esiste verità a spiegare il mio vestito rosso in questa città fatiscente, mento mentre aggrappata a te cerco di non precipitare su questo selciato sconnesso, mento quando le tue mani stringono forte le mie e mi attirano a te, mento perché non so spiegare questo mio cuore ormai arido, mento perché tu vorresti credere al destino ed io credo solo alla curiosità di una sera d'estate.

lunedì 6 aprile 2009

Fantasia da ufficio

Lui le afferra violento il polso, lei strattona sgomenta, non riesce a credere che lui la stia trascinando con forza altrove, per un attimo pensa che stia scherzando, che sia solo un gioco, poi lui chiude la porta alle loro spalle, un giro di chiave, lei non urla, non ne ha il coraggio, guarda la stanza dove ora sono rinchiusi, insieme, legno lucido di una scrivania, lampade accese e tende tirate, alcuni libri, fogli sparsi, lui la blocca con il suo corpo contro il muro, lei si divincola appena, l'odore di lui la stordisce e la eccita, il suo calore la riempie di desiderio, lui le solleva la gonna, le mani si insinuano e lei rimane ferma, respirando affannosa, perdendosi nei suoi occhi neri.