sabato 28 gennaio 2006

Alberi


Un lieve fruscio, la luce che stenta a perforare la spessa coltre di fronde, ed il profumo fresco di aria mischiato a quello della terra, tutto ciò riempie il mio cuore di pace mentre lenta mi aggiro lungo un sentiero tracciato a malapena. Nonostante la mia solitudine sono conscia del brulicare della vita intorno a me, in me. Insetti pigri svolazzano sui miei passi, e lontano scorgo la sagoma di una bufala grigia. Polvere si insinua fra le dita dei miei piedi, e scrollo via una foglia secca che si è insinuata nei miei capelli. Una piccola radura accoglie il mio riposo. Mi soffermo ad osservare sprazzi di luce fare capolino tra i rami ed ecco, esprimo un desiderio. Vorrei essere un albero altissimo, rami tesi verso il cielo e piedi ben piantati a terra, nido per animaletti e frutti per gli uomini. E quando morirò, che il mio legno diventi un tavolo per una famiglia felice, di quelle che non esistono più, o carta, carta per un bel libro, di quelli pieni di sogni e avventure e amore. Bah, finirò carta igienica, come sempre.

Nessun commento: