mercoledì 18 gennaio 2006

A zonzo

Un giorno di sole qualunque, di quelli che non riesci a stare in casa e devi! sì, devi violentemente uscire ad annusare l'aria e ti ritrovi a seguire i tuoi piedi, sono loro che conducono il gioco, trascinandoti in mezzo alla folla colorata di mille vite che ti sfiorano e si incrociano, e sarebbe bello potersi lasciare andare, sbirciare come uno spettatore l'immenso teatro della realtà, ma ti attanaglia come sempre il senso di estraneità e la paura che qualcuno, o qualcosa, possa sfiorarti.
Se solo avessi un po' di coraggio!
Potresti fermarti davanti al venditore di spezie e farti raccontare di quella volta in cui fu rapito dal profumo dello zafferano, e perse i sensi per risvegliarsi in un harem di mille splendide fanciulle e datteri dolcissimi; o potresti interrogare il ciabattino che creò le scarpe per un gigante uscito dal centro della terra; e quel mendicante, quello cieco giù all'angolo, ti potrebbe parlare con la voce degli angeli e tu, finalmente, non avresti più paura.
Invece girovaghi, il naso verso le nuvole, e tutto ciò che sai è che il cielo è sempre azzurro. E forse ti basta.

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