lunedì 16 gennaio 2006

Una notte africana

Il tramonto calava sulla savana ai piedi del Kilimangiaro. I bambini masai rientravano indolenti al villaggio, investiti da raffiche di vento e polvere, mentre il bestiame veniva riportato al recinto. Lontano le gazzelle brucavano l'ultima erba bruciata dal sole.
Tutto appariva immobile e perfetto, mentre mi affacciavo alla veranda del lodge in mezzo al parco. La figura snella e sinuosa di un guerriero scomparve dietro il tronco contorto di un'acacia. Avvertii l'odore della natura, mentre il cielo si scuriva e si adornava di mille stelle come diamanti ed mi accorsi che lentamente il guerriero si avvicinava ed ero inquieta ed eccitata allo stesso tempo, attratta inevitabilmente da un turbamento dei sensi che credevo perduto da tempo.
Lui allungò lentamente una mano a sfiorare la mia pelle candida e io non mi ritrassi, ma rabbrividii al calare delle tenebre africane.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, ... son rimasta flesciata...bei racconti, brava Gatta curiosa!!

Anonimo ha detto...

Africa. Notte. Intimità. Zanzariera. Liberatemi!