mercoledì 24 giugno 2009

Cielo

E poi c'erano quelle mattine in cui mi svegliavo stranamente sorridente e dalle finestre cielo infinito ed azzurro, potevo quasi sfiorarlo allungando una mano, e tutto era perfetto, tutto era come avrebbe dovuto, le nuvole all'orizzonte batuffoli di pioggia che sarebbe scesa a rinfrescare i miei pensieri stanchi, quelle mattine in cui il fatto che tu non ci fossi, tu non ci fossi più, non era cosí incomprensibile, poiché eri diventato l'aria fresca che accarezzava i miei passi, poiché eri i raggi di sole che scaldavano la mia pelle in attesa di raggiungerti, un giorno.


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