sabato 11 marzo 2006

Aspirapolvere

Sei arrivato con una fiaschetta di liquore ed una stupida giacchetta arancione ed il tuo inglese buffo, da cartone animato, era quasi peggio del mio. Barcollavi fino al terrazzo, incurante della temperatura polare, con una birra in mano e mi domandavi se io non avessi paura dell'altezza, ma io negavo, guardandoti apprensiva sporgerti troppo ad inseguire l'ennesimo fiocco di neve. Mi mostrasti la foto dei tuoi figli, due angeli biondi, quasi albini, che mi ricordavano extraterrestri di un film di cinquant'anni. Cantavi aspirapolvere a pieni polmoni, ed in fondo invidiavo il tuo assurdo entusiasmo alcolico. Francamente, non ho mai capito quale fosse il tuo nome.

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