venerdì 26 marzo 2010

Idolo

La obbligo ferocemente a prostarsi ai miei piedi, in adorazione del mio corpo, in adorazione della mia potenza. Lei giace abbandonandosi completamente al suolo, una mano avvinta alle mie caviglie, la testa china a sfiorare la nuda terra. E poi un attimo, un lampo. Lei volge il suo sguardo su di me. Mi trafigge con il suo scherno, mi trafigge con l'ardire della sua azione. I suoi occhi limpidi, puri e maliziosi al tempo stesso, bramosi e divini, violentano la mia pelle candida, si soffermano sul mio volto, fra le sue labbra rosse guizza impudica la lingua. Avverto l'odore della sua eccitazione, la rabbia mi assale e vorrei colpirla, ma non posso, la mia pelle non può toccare la sua, insozzerei la mia anima, soccomberei al desiderio.    

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gatta NON morde Gatta!
(Anton Vito)