giovedì 20 marzo 2014

La necessità del corpo

Sollevi la gonna sui fianchi, scoprendo le gambe e rivelando la biancheria (dozzinali mutandine di pizzo nero). Io rimango voltata immobile, le mani appoggiate alla spalliera del canapè di pelle rossa. Tu, alle mie spalle, osservi in silenzio. Un secondo, dieci, cento. Immobili ad ascoltare i nostri respiri. La tensione sale, un sottile senso di paura si insinua. Tu osservi la mia pelle bianca e quel pizzo dozzinale che ti infastidisce. Poi, repentino, ti allontani, e ascolto attenta, percepisco i rumori dei tuoi gesti, delle tue mani che frugano alla ricerca di qualcosa. Lento ti riavvicini. Il tuo respiro si fa più profondo, qualcosa nell'aria vibra, un leggero fremito che mi fa rabbrividire. Poi accade, quasi inevitabile, e la sensazione violenta mi strappa un gemito sommesso.
Fuori dalla finestra germoglia primavera.

4 commenti:

Bitterkalt ha detto...

Dimmi che ha preso uno schiacciamosche

MBarbara ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
MBarbara ha detto...

No, mon cher. Qualcosa di molto più estetico, ma decisamente meno etico!

Bitterkalt ha detto...

ah... l'immaginazione... ;-)