lunedì 29 dicembre 2008

Il gioco

Ora lei ha scoperto le carte, un asso di cuori un po' sospetto, a dire il vero, tu esiti un solo istante ed io insinuo il dubbio che stia barando, ma l'asso è lì, in terra, e tu ne rimani affascinato un attimo di troppo, e la mia risata amara muore piano fra il fumo sospeso di un ultimo sigaro, ti osservo mentre rifletti sulla mossa successiva e so di non avere scampo, sfioro piano le tue mani e ti indico la carta che ti salverà, tu mi sorridi appena, ti volti un poco verso di me mentre fingo una freddezza che non mi appartiene, mentre divento statua di ghiaccio per impedirmi di rivelarti il mio bluff, mentre rivesto il mio cuore di pietra dura perché non si spezzi sotto le tue labbra avide di vita altrui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

l'asso di cuori, non è un gioco, ma amore, amore vero... insinuare è nella natura della gatta un po' troppo curiosa.
la gatta non dovrebbe suggerire le mosse, ma mettersi da parte perchè non sta giocando.

MBarbara ha detto...

Gioia bella, ti immagino intenta nei giorni a studiare le parole da dire, sforzando il tuo cervellino svaporato... Ma sbagli, accidenti! Sbagli persona, sbagli vita: tu parli di un passato che ormai è al di fuori di me, ed i giocatori ti sono estranei, sono la mia nuova vita, e tu non ci sei, e lui non c'è più.