sabato 6 settembre 2008

Una fantasia

Sono in coda alla cassa di uno di quei negozi fighetti che detesto (mi perdo sempre, non trovo mai cosa cerco e devo domandare ad otto commessi diversi che mi scrutano con sufficienza, regolarmente non riesco a raccapezzarmi per l'uscita), e davanti a me un uomo, alto, ben vestito ma non troppo, un po' più vecchio di me. Noto che non porta la fede al dito, sotto ad un braccio stringe il quotidiano e porta una cartella elegante, appena un po' usata. Ovviamente non mi vede, sono alle sue spalle. Ma probabilmente non mi vedrebbe nemmeno fossi di fronte a lui, non credo di essere il suo "genere" (a volte mi domando seriamente se io sia il "genere" di qualcuno, a dire il vero). Posa sul banco della cassiera quattro cd (non riesco a scorgerne davvero la copertina, ma sembra musica di un certo tipo, qualunque cosa voglia dire). Per pagare estrae dal portafogli una carta di credito, American Express. La cassiera gli domanda un documento. Lui appoggia il quotidiano su una sorta di mensola, estrae un documento (ma non riesco a distinguerlo, potrebbe essere una di quelle nuove carte d'identità, non so, io possiedo solo il passaporto). Mentre lo osservo rimugino sulla mia strana situazione. Perché lo sto facendo? Cosa mi spinge a raccogliere tanti particolari su uno sconosciuto? Poi lui si allontana ed io comprendo. Ha dimenticato il quotidiano sul banco. Lo afferrro, due passi e "Scusi!". Lui si volta. Ignora il mio sorriso mentre gli porgo il giornale che aveva dimenticato.

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