lunedì 8 settembre 2008

La tua voce

Come mi sembra lontana ora la tua voce, le tue parole si disperdono nel silenzio di questo tramonto ed io non provo nulla, insensibile al tuo nervoso spiegarti, stordita dalla luce che filtra attraverso i vetri sporchi di questa casa troppo vuota di te. Ascolto distratta, senza guardarti, ascolto gli spazi fra le frasi che sussurri, ed intanto fisso incantata il cielo che scolora, strisce di nuvole fiammeggianti, il volo veloce delle ultime rondini. Un sorriso vacuo increspa appena le mie labbra, le labbra che non osavi baciare, mentre la tua voce sfiora appena i miei pensieri, ridestandomi da un torpore che assopisce i miei sensi cullati dal calore di quest'aria che scintilla degli ultimi raggi del sole di settembre. Tu parli, ed io non so che dire, rimango in silenzio e ascolto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutte le lettere d’amore sono
ridicole. Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,come le altre,ridicole.Le lettere d’amore, se c’è l’amore,devono essere
ridicole.Ma dopotutto solo coloro che non hanno mai scritto lettere d’amore sono ridicoli. Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo senza accorgermene
lettere d’amore ridicole.
La verità è che oggi sono i miei ricordi di quelle lettere
a essere ridicoli. (Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).