martedì 4 aprile 2006

Amnesia

Ti fermasti gentilmente a parlare con me ed io pensai che tu fossi davvero carino e gentile, poi a poco a poco intuii dalle tue parole che dovevi conoscermi e, peggio ancora, che io avrei dovuto conoscerti, o meglio, riconoscerti. Ma, per quanto mi sforzassi, il tuo volto non evocava in me alcun ricordo, il tuo profumo non aveva mai sfiorato la mia pelle e le tue labbra non si erano mai posate sui miei occhi. Eppure avrei passato volentieri alcune ore tra le tue braccia forti, e già rabbrividivo sotto le tue carezze per ora soltanto immaginate. Sorridevo annuendo ebetemente alle tue parole dolci ed argute, e la mia risata quasi isterica celava una sola domanda: "ma tu, chi cazzo sei?".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cena con amici, il Fiano si sposa col pesce, il pane fragrante completa un'impepata di cozze ed oltre il tavolo tu. Mi fissi. Ti fisso ed all'improvviso mi inondi di parole ed io penso:"Carneade! Ma chi minchia sei?"

MBarbara ha detto...

Claudio, amore, tesoro... Non ricordo nessun'impepata di cozze, e tanto meno un Fiano bevuto con te. Con chi mi tradisci, uomo?