lunedì 3 maggio 2010

Il cuore

Frugai fra le sue carni straziate. Ero convinto che non lo avrei trovato, di certo non poteva possederlo. Mi accorsi appena del mio corpo imbrattato dal suo sangue. E poi, invece, lo vidi. Allungai lentamente la mano per afferrarlo, le dita protese ma incerte. Eccolo. Un lungo squarcio lo aveva lacerato, notavo che altri punti recavano i segni di ferite passate. Quindi non mentiva. Anche lei ne possedeva uno. Riflettei un istante. Poi un leggero luccichio sul suo viso attirò la mia attenzione. Una lacrima rigava il suo volto esanime. Sospirai.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sai, Gattona, anche un vampiro come me soffre sino alle lacrime per un'operazione a cuore aperto...
il Conte Anton Vito