lunedì 21 settembre 2009

Penelope o la sventura del viaggio di Odisseo

Mi affacciai appena in tempo per vederti sbarcare sull'isola. Osservai il tuo camminare lento ed un po' stanco, scomparisti dietro ad una curva e potei solo immaginare il tuo inerpicarti faticoso sui ciottoli che lastricano la via. Per un attimo temetti nervosa l'istante in cui avresti bussato alla porta. Avresti portato con te il racconto di quei mesi lontani, ed io invece null'altro anelavo che il tuo corpo contro il mio, null'altro che le tue mani ruvide sul mio viso. Bussasti. Un silenzio imbarazzato quando aprii la porta. Davanti a me non c'eri tu.

6 commenti:

Bitterkalt ha detto...

Non era lui o non era più lui?

MBarbara ha detto...

Non so, porta quel nome ma il suo odore non è più lo stesso. Magari lo annuso ancora un poco. Non imbianchi più?

Galeazzo Pomponio Gargiulo ha detto...

Eh sì, il viaggio, le esperienze, belle e brutte, cambiano le persone.

Ma non preoccuparti, dopo qualche giorno di succulenti manicaretti caserecci, tornerà ad essere quello di qualche mese fà ...

Bitterkalt ha detto...

Ho finalmente completato l'opera che orna la mia porta. Sono estrememente soddisfatto del risultato, ma per il momento non intendo più posare penello su qualcosa che non sia una tela o al massimo il bodypainting;-)

Galeazzo Pomponio Gargiulo ha detto...

Duole rilevare, cara gattaccia, che questo mese l'ho doppiata, quanto a numero di post!

Ma porca miseria, quanto ci vuole a buttare giù due post alla canis mentula!

MBarbara ha detto...

Polemico Galeazzo, sono stata vagante e malata ed il mio cuore è impaurito: ed io non scrivo canis mentula. Poi per una volta che sei prolifico (anche con la suocera, però)...