venerdì 11 settembre 2009

L'invito

Che poi, quando aprii la porta, spinto da una strana intuizione, poiché di certo non aveva bussato, tutt'al più sfiorato la maniglia, e la vidi ferma ad osservare un batuffolo di polvere imprigionato nello zerbino, ecco, in quel momento mi sentii maledettamente a secco di parole, e non riuscii nemmeno a proferir "entra", ma lei colse il tacito cenno che le indirizzai con gli occhi e varcò la soglia, si sfilò le scarpe, bighellonò curiosa per la stanza ed infine, felinamente, quasi, si acciambellò su una poltrona sospirando. Armeggiai nervoso con una bottiglia di vino, le porsi un calice imprecando fra me, e cercai nella memoria l'istante in cui avevo formulato l'invito a venire da me. Non lo trovai.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

già in quel di bruxelles?? o ancora in vacanza?

MBarbara ha detto...

A Bruxelles, le vacanze sono un ricordo perverso, ormai.

Galeazzo Pomponio Gargiulo ha detto...

meno 2 gg. alla pubblicazione della poesia "Ostrega" ... gasp, che suspence!