martedì 20 maggio 2008

L'ultimo peccato

Lei lo osserva dalla finestra risalire il vialetto con passo rapido, circospetto. Non importa che nei paraggi non ci sia nessuno, lui non può essere visto. Lei oziosamente si domanda, per un'ultima volta, se abbia preso la giusta decisione. Conosce la risposta, ma ormai non può (o non vuole) tirarsi indietro. Lui ora è davanti alla porta, un attimo soltanto di esitazione prima di suonare il campanello. Lei rimane alla finestra ancora un istante, sa di non avere più tempo per decidere. Si avvia alla porta, fa scattare la serratura, apre piano e lui è lì. Lei sorride stanca, appoggia una mano sul suo petto, afferra la sua giacca, facendo attenzione a non stropicciarla e lo attira dentro casa, per un ultimo peccato, per un'ultima follia.

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