sabato 5 aprile 2008

Ancora diciannove minuti


Allungo le gambe su una sdraio al sole, sabbia scivola dai miei piedi sull'asciugamano giallo e bianco, e sbadiglio mentre una leggera brezza scrolla i miei pensieri indolenti. Chiudo gli occhi a proteggerli da un cielo troppo azzurro e limpido per essere reale, sorrido al vento e resto ferma, i pensieri sospesi sul nulla ad accarezzare le onde che si increspano a riva leggere, la pelle secca di sale e sogni, ed il ricordo di te lentamente scolora, il tuo volto svanisce nel volo di un ibis, una musica lontana cancella le tue parole e rimango io, sola, libera, eterna.

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