mercoledì 19 marzo 2008

Un anno dopo

Tu riappari un anno dopo, parole sul telefono, in una notte ventosa nell'ennesimo letto non mio, l'ennesima valigia sfatta a metà, l'ennesima casa vuota ed estranea. Tu riappari ed io non so cosa fare, ed anche se vorrei rivederti tengo gli occhi chiusi per scacciarti ancora dal mio cuore. Così continuo a fingere che tu sia stato uno strano sogno, la materializzazione di un bisogno insoddisfatto e davvero avrei preferito non leggere le tue parole (un momento di solitudine nelle tue notti solitarie? cosa? dimmi, cosa cercavi di farmi sapere?).
E continuo a sforzarmi di sorridere mentre invece vorrei solo urlare e piangere e.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

...urla, se vuoi, piangi, se devi...ma poi torna a sorridere. Non guardare i commenti infantili di persone che non sono in grado di capire letterature e vite che si discostano dal banale commerciale, magari piene di taboo e con frustrazioni gravi...incapaci di seguire idee, ma solo ideologie...incapaci di capire le persone ed i loro sentimenti e, sicuramente, nemmeno questo commento. Scrivi. E scrivi ancora.

Anonimo ha detto...

Niles...l'ironia non è il tuo forte...a volte le cose dette in modo brusco possono essere un modo per stimolare idee e non ideologie, facendo entrare e sfondare le porte di taboo dentro cui ci si barrica...non smettere mai di scrivere

MBarbara ha detto...

Ah ah. Non capisco di che stiate parlando, io avevo solo scritto un racconto perché Candido mi aveva mandato un messaggio dopo un anno che non si faceva vivo... Mmm, mi sono persa qualcosa?

Anonimo ha detto...

....chi cazzo è Candido??

MBarbara ha detto...

Candido è l'uomo che ha preferito il suo gatto a me. (La realtà supera sempre la fantasia).