martedì 17 agosto 2010

Decimo comandamento

La porta si chiuse e rimasi sola, nel letto. L'aria fresca della sera asciugò i miei occhi umidi di un pianto che non sgorgava. Assaporai sulle mie labbra il suo tocco leggero, per un attimo desiderai sciogliermi fra quelle lenzuola per rimanere lì ad accogliere i loro corpi uniti. La notte scese silenziosa a cullarmi fra le sue braccia, e mi svegliai che un leggero raggio di sole ne allontanava già le brume. E poi furono parole taciute e paura, desiderio di istanti che non sarebbero arrivati e la consapevolezza che non avrei mai potuto appartenere a quel fragile mondo di una deliziosa tazzina di caffè, un treno mi portò via, e non mi restava che confessare quell'ultimo peccato, quell'ultimo comandamento infranto, come la mia anima. 

8 commenti:

Galeazzo Pomponio Gargiulo ha detto...

Nonostante la mia mostruosa intelligenza, non ho capito quale comandamento hai infranto ...

... a proposito, non posso esimermi dal farti i complimenti per come hai incastrato il grande Romano (http://galeazzopomponiogargiulo.blogspot.com/2010/08/lisola-della-banche-parte-4-di-4-le.html)

MBarbara ha detto...

Il comandamento è: non desiderare la donna d'altri, non desiderarne la sposa...

Anonimo ha detto...

bella foto.....bà

Galeazzo Pomponio Gargiulo ha detto...

Ciao Gattaccia,
intervengo solo per portare un po' di visite al tuo umile blog.

Non ho niente da dire, se non che non capisco perchè devi scrivere post così contorti, in cui fingi di essere un uomo che attenta alla virtù di una donna sposata.

Ma porca miseria, semplicità!

Questa è la cifra stilistica di noi geni, come ti ho già dimostrato nella poesia ostrega (http://galeazzopomponiogargiulo.blogspot.com/2009/09/ostrega.html)!

Va beh, ciao

MBarbara ha detto...

Galeazzo,

ma guarda che mica mi fingo uomo, in questo racconto! Tutt'altro...

Galeazzo Pomponio Gargiulo ha detto...

Ahò, che vuoi dire, che niente niente stai sull'altra sponda ...

Galeazzo Pomponio Gargiulo ha detto...

E comunque rilevo un peccato ben più grave: Tu, cara Gattaccia, posti in ORARIO D'UFFICIO.

Ora capisco perchè odi così tanto il mitico Romano: quando c'era Lui a Bruxelles, tutti dovevano rigare dritto, altro che cincischiare con Internet!

Va beh, io comunque Ti perdono ...

Anonimo ha detto...

bà sono io quello della foto chiamami che ho perso i tuoi dati...aspetto fiducioso