Un piccolo, perverso gioco di parole oscene riempie le sere di fresca aria che entra indolente da una finestra dimenticata aperta, le tue mani ad accarezzare le nostre fantasie inconfessabili mentre lentamente la notte scorre silenziosa su un fiume che attraversa il deserto della nostra solitudine, e tu continui a sussurrare il tuo piacere alle mie labbra che percorrono lente la mappa del tuo corpo e tutto sembra fermarsi in un istante sospeso sui nostri giorni vuoti di settembre, le prime foglie ingiallite ed il primo languido freddo che ci spinge l'uno contro l'altro a scaldare la nostra pelle, mentre i tuoi occhi sono troppo lontani da me ed il tuo cuore sussulta appena in questo attimo di spasmodico piacere rubato ad una vita di catene e tristezza.
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