L'aspetto quando rientra casa, aggirandomi indolente fra le strade calde di sole e fuoco, e la guardo passare in silenzio, solo un istante prima che il portoncino la inghiotta. Mi avvicino lento e scroscio di doccia e lei spesso canta vecchie canzoni di amori finiti, pochi minuti e la sbircio mentre nuda apre il balcone al primo piano, così spudorata e bagnata e scalza, poi scompare dietro una tenda bianca di fantasia e rimango ancora un momento ad annusare l'aria di fiori e sale prima di correre via, per conservare per un giorno ancora il ricordo del suo sorriso e della sua pelle.
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