domenica 16 settembre 2007

Reietto

Entro in una stanza di folla ed all'improvviso un silenzio gelido di sguardi ostili lungo il mio corpo stanco di solitudine e lacrime, così fingo di non accorgermi di come la mia umana debolezza mi abbia alienato ogni forma di compassione in questo mondo lucente di dogmi e paradigmi e di nuovo, di nuovo! mi trovo a dover fingere un'allegria che non mi appartiene, ma il sorriso stenta a comparire sulla mia bocca arsa di sete di baci e carezze e non mi rimane che voltare le spalle e svanire in un attimo di triste consapevolezza che nulla resta, fuorché la fantasia, e mi rifugio allora in una strada che mi accoglie estraneo con i suoi passi di pietra ed i profumi del ricordo.

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