Una lama di luce sul soffitto, tu mi domandi cosa io stia guardando, ed io te la indico, la linea retta dell'ombra che gioca con il muro, tu sorridi ed accarezzi la mia pelle morbida e calda in questo letto sconosciuto e poi chiudo gli occhi e mi addormento, mentre ascolto il tuo respiro farsi regolare accanto a me. Ed è ancora notte, ancora buio, quando le tue dita si insinuano in me svegliandomi, piano incominci a muoverle ed io gemo solo un poco, mentre più forte le spingi in me, mentre più forte entri in me, nell'oscurità di questa stanza rotta soltanto da una lama di luce sul soffitto bianco.
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