mercoledì 12 novembre 2008

Enchanté

Tu mi guardi sfrontato, mi sorridi e stringendomi la mano sussurri "enchanté" ed io inorridirei per l'espressione ma tu sei francese ed alto e bellissimo e ricordi vagamente un attore della nouvelle vague, ed io non posso che fantasticare un po', ma solo un poco perché ho perduto i sogni in queste notti di letti estranei e divani avvolgenti e fumo che ottenebra la mente ed i sensi, il tuo addormentarti piano accanto a me, il tuo risvegliarmi violento, il tuo essere così perfetto da non esistere quasi, il caffè che mi hai dato con uno sguardo malizioso, un tavolino all'aperto in una piazza irreale, il fiato che appanna i vetri di un'auto parcheggiata in periferia, il tormento quando non ti ho riconosciuto in mezzo alla folla, mi hai mostrato quale fosse il tuo appartamento, quasi un invito a raggiungerti e poi ancora sguardi bramosi, ed io precipito intanto in questo abisso dove il cuore è spento.

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