Sprofondato in un istante di lucida negazione della realtà, ti trastulli con l'ipotesi di un eremo lontano, sabbia deserto polvere ed un'oasi inspiegabile, sovraumana certamente, mentre fuori dalla tua porta la vita altrui continua a scorrere ignara della tua inutile esistenza, musica di sottofondo al nulla della tua vita, ed a volte ti scordi di respirare e solo uno strano palpito ti spinge a ricominciare, e chiudi gli occhi e rivedi quell'oasi, verde in mezzo ad una gola di rocce e vento e sabbia, un miracolo di cui non ti capaciti, un miracolo come le cellule che ti compongono, come il sorriso che ora deforma la tua faccia.
3 commenti:
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