La strada scorreva veloce e vento in faccia dai finestrini aperti su colline e ulivi e laggiù, in fondo, un mare azzurro di onde e sogni e lente bracciate verso il largo, rimanevo ore a guardare la costa che si allontanava mentre la corrente inesorabile mi spingeva verso l'orizzonte ed intuivo il tuo arrivo, più che vederlo, tu toglievi la maglietta e ti tuffavi indolente, i ricci impregnati di gocce come cristalli, e non mi guardavi mai, ma sapevi che ero lì, ed una sera ci incontrammo sotto le stelle di luglio e tu sbirciasti i miei piedi e i miei sandali e solo allora ti accorgesti che esistevo.
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