Sollevo la cornetta del telefono titubante e compongo molto lentamente il tuo numero, fermandomi ancora un istante prima dell'ultima cifra e trattengo il respiro mentre ascolto i trilli che ti distolgono dalla tua cena solitaria, gli occhi fissi ad uno schermo che ti tenga compagnia impedendoti di pensare alle decisioni che ti hanno portato fino a quella stanza squallida in un mondo al quale ti aggrappi ferocemente per non dover più volare e precipitare e soffrire e perderti e allunghi la mano ad afferrare il telefono con un certo fastidio e rispondi "Pronto" ed il mio cuore ha un sussulto ma non riesco a proferire parola e percepisco i tuoi respiri, e so che tu hai capito che ci sono io al di là della tua vita e del tuo spazio e rimaniamo in silenzio ad ascoltare la nostra solitudine.
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