Tu mi sorridi mentre affili con attenzione la lama da sprofondare nel mio petto, mi sorridi mentre ascolti condiscendente le cronache delle mie giornate straniere, la lama scintilla sotto le luci di un bistrot in chiusura, tavolini ammassati e sedie riposte, sul nostro tavolo i resti di un pranzo rubato agli impegni di una giornata qualunque, sorridi ed intanto avverto il rumore sinistro della lama contro la mola, ora saggi il filo, la tua pelle si scalfisce appena ma sai che la lama è pronta all'uso, ed aspetti che le mie parole muoiano piano ed affondi, affondi crudele la lama nel mio petto, straziandomi il seno ed il cuore, trafiggendomi a morte e lasciandomi sanguinante in terra mentre paghi il conto, mentre ti avvii verso l'uscita. E poi ti siedo accanto mentre sfrecci veloce verso giorni vuoti, tu mi chiami ed io ritorno da te, tu mi chiami ed io resuscito per morire ancora sotto i tuoi colpi crudeli.
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