Come ogni mattina cerco di costruire una facciata per il mondo, e mentre scruto con gli occhi gonfi la mia faccia addormentata in uno specchio opacizzato dal vapore, tu mi appari prepotente nei ricordi, e rimango immobile mentre il pensiero di te mi paralizza, il ricordo del tuo corpo, dei tuoi sguardi su di me, le tue parole leggere e pesanti di sottintesi. Sorrido appena, poi una sensazione di dolore mi strazia le viscere perché la tua assenza è quanto di peggio mi sia trovata ad affrontare, eppure eri solo un'illusione, sogno di carne e pelle e sudore e sole, sogno di un'estate che è finita, come tutte le estati poi finiscono e non rimangono che foglie ad ingiallire sugli alberi ed il mio sorriso svanire al tuo ricordo.
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