lunedì 14 dicembre 2009

Senza il tuo tocco, io non esisto

Lui afferrò una manciata di fango dalla terra bagnata dopo giorni di pioggia fredda. Cominciò a plasmarla in forma umana, lisciando le asperità frammiste con cura e dedizione. Piccoli schizzi imbrattarono la sua camicia candida. Il fango prese forma, a poco a poco. Un volto sereno, le curve dei fianchi. Una piccola bambola di terra. Per un attimo osservò il risultato, poi si accorse dellle proprie mani bianche e fangose, ormai. Avrebbe voluto ripulirle, ma intorno a lui non vi era nulla, nessuna fonte di acqua limpida dove purificare la sua pelle, nessuna possibilità di eliminare quelle macchie dalla sua biancheria preziosa. Scoppiò a ridere, e la piccola bambola sussultò, piena di vita.

4 commenti:

Galeazzo Pomponio Gargiulo ha detto...

Golem!

fdmpaul ha detto...

L'indispensabile !!!

fdmpaul ha detto...

AAAARRRRGGGHHHHH !!!

come non notare l'astuzia rosicruciana della curiosissima Gatta !

sulla destra vi sono delle giganti "frecce" verso il basso...

ma alla mia acuta vista non sfugge che in tale simbolo vi si occulta una croce rovesciata !

orsu' Gatta, a quale parrocchia appartenete ???

MBarbara ha detto...

Ahah, fatto il misfatto! Mai vorrò essere considerata blasfema attentatrice di simboli sacri. Niente più croci, dunque!