Un pomeriggio di luce e sole e aria che sferza il viso ed i pensieri, busso alla tua porta addormentata e tu sei lì, quasi stupito della mia presenza, quasi confuso mentre afferri la bottiglia ed i bicchieri che ti porgo, e passiamo le ore a parlare leggeri, ogni tanto tu allunghi pudico una mano a sfiorarmi, in cerca del calore della mia pelle fresca, e mi sorridi con dolcezza mentre nella tua mente non puoi far altro che pensare ad affondare i tuoi denti nella mia carne, lacerare, strapparne brani di cui saziarti, e poi mi lasci andare (devo correre da un'altra parte, in un altro incubo mascherato da sogno) e rimani ad immaginare il sapore metallico del mio sangue, la consistenza delle mie urla, e gongoli sapendo che ancora ti cercherò nella tua tana.
1 commento:
Ma tu non volevi che quello. Parlare. E sai che per una persona priva di razionalita' l'istinto la fa da padrone. Io ti stavo dicendo che vorrei essere dominato, ma tu non mi ascolti e dici sempre che non si puo' andare contro natura.
Intanto fuori piove a dirotto e per le strade non ci sono che disperati. Ma la notte e' di dissoluta e distratta, ci passi dentro e la vivi come una donna di basso profilo e lei non dice nulla.
Non posso aspettare la congiuntura di 5 pianeti, il fallimento e' nel grembo dietro l'angolo e noi siamo spettatori di scene, di citta' che solo di notte si manifestano.
Rivestiamoci, adesso che non abbiamo fatto l'amore, siamo capaci e consapevoli del rifiuto.
Solo un "no" vero da la possibilta' di dire un "SI'" autentico..
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