D'improvviso hai paura di volare in questo cielo d'aria e spine, e inventi una scusa per non dovermi sfiorare di nuovo e io annuso l'odore del tuo silenzio di riluttanti lacrime ma non importa, allungo lenta una mano ad accarezzare la tua perfetta solitudine, che è anche la mia, ed anche se tu non mi dici, io so, conosco quello che celi fra le parole fragili di questo pomeriggio d'autunno e nebbia e sbadigli mentre le ore scorrono inutili. Poi ti allontani, poi mi allontano, e resta il rimpianto di aver ancora una volta rinchiuso le nostre anime in una foglia che fluttua leggera nel vento di un cielo di spine di luce.
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