Lei svanisce ed io rimango in attesa ad osservare le ombre della notte riflesse sul soffitto, rami spogli di larici ed un'auto che passa lenta, un cane abbaia lontano e lei non rincasa, così cerco di non immaginarla mentre un altro uomo sfiora la sua pelle dolce e morbida, e cerco di non rigirarmi nel letto per poter sentire quando la serratura scatterà, ed intanto scaccio dalla mente il pensiero delle sue labbra che sfiorano altre labbra, e forse questo fruscio era il motore della sua buffa auto, poi un clac lontano, i suoi passi sulle scale, ed io fingo di dormire mentre il mio cuore accelera, la porta si apre e lei è lì, con le scarpe in mano per non svegliarmi, ed io sbircio l'orologio ed è mezzanotte, e lei è qui.
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