venerdì 19 agosto 2011
Gourmet
Mi piaceva osservarla mangiare, assaporare i superbi piatti che le preparavo. La invitavo spesso a cena quando chiudevo il ristorante: io e lei nella cucina silenziosa, dove sperimentavo piatti inusuali per stupire le sue papille gustative. Lei taceva, e mangiava, le sue labbra carpivano succulenti bocconi, i suoi denti sminuzzavano e trituravano incessantemente... E poi, un giorno, mi domandò di cucinare per lei qualcosa di inaspettato, qualcosa che la convincesse che il mio amore per lei era puro e assoluto. Un pezzo di me.
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2 commenti:
stinco di maiale ;-)
Oddio! Carino questo finale inaspettato. Belli belli: mi piacciono tutti, questi scorci di vite. Chapeau!
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