venerdì 28 gennaio 2011
La tentazione
Era sprofondare le mie mani in lei e sentirla gemere e fremere in quelle fredde sere di un inverno infinito. Afferrava le mie dita per portarsele alle labbra. Io non sapevo che dire, ascoltavo il suo strano silenzio rotto soltanto dal suo respiro caldo sulla mia pelle, dal suo piacere urlato. Mi fermavo talvolta ad osservarla bere avida. La guardavo appoggiare le labbra al bordo del bicchiere, vedevo la sua gola deglutire e baciavo le tracce d'acqua fresca che bagnavano le sue labbra. Una strana malinconia nel suo sguardo lasciava intendere una tacita domanda a cui non potevo rispondere. A volte fingevo di non desiderarla, a volte fingevo che lei si fosse dissolta nell'aria circostante. E poi il desiderio vinceva su tutto e mi ritrovavo a vagare nella strada sotto casa sua. Dietro le tende scorgevo una luce tremula. E bussavo, per entrare ancora una volta, per sprofondare ancora una volta in quel peccato non originale.
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3 commenti:
Il brano è grazioso come un tessuto decorato e inutile come un tessuto decorato. Bisogna rinnovarsi, Margot!
Hai ragione, ma sono arrugginita e febbricitante.
Scusa Margot ... ma non avevo capito che sei ... LESBIA!
Anton Vito
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