Cammino lenta, cauta sul selciato viscido di ghiaccio pioggia e cielo caduto. Tu accanto parli di qualcosa, non ti ascolto, tutta la mia attenzione è rivolta ai miei passi incerti. Poi scivoli, appena. Un gesto e ritrovi il tuo abituale equilibrio, è stato solo un piccolo smarrimento. Io mi fermo. Mi fermo e ti guardo. Mi fermo, ti guardo e mi avvicino, afferro il tuo braccio e ti sostengo, mentre tu mi sostieni. Camminiamo avvinti ora, i nostri passi sono decisi, nulla più ci spaventa, non il ghiaccio, non la strada buia, non questo cielo che continua a cadere.
5 commenti:
Ottima e commovente , cara Gattaccia!
Un unico consiglio: quando c'è ghiaccio per terra, è meglio portare scarpe basse con suola gommosa, anzichè i tuoi chilmetrici tacchi a spillo!
PS. hai considerato la Mia profferta di consulenza professionale, in ordine alla massimizzazione dei tuoi umili fattori produttivi (ars, ass, eloquentia verbis, genius favellae, titillatio mentulae ...)?
Mmm, Galeazzo, vuoi prezzolarmi?
Come direbbe Franceschetti, più che altro voglio prezzemolarti ... eh eh eh
Gattona mia, Ti aspetto in cima!
(Tuo, Yeti)
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