Poi il buio mi avvolge in questa sera di pioggia e lampioni fiochi. Cammino veloce, inzuppata per le strade vuote, e ripenso alle tue parole impudiche, ripenso alle allusioni esplicite sul tuo corpo che brama il mio ed incontrollabili fremiti straziano il mio ventre. Cammino più veloce, ora. Le insegne dei negozi si riflettono sull'asfalto bagnato, qualcuno ride lontano. Lo strazio si fa più acuto, una brama inarrestabile di te mi assale lasciandomi ora senza fiato. Poi ad un angolo di strada (ma quale strada? dove sono? ormai non riconosco nemmeno più i miei passi) una vetrina di tavolini fumosi, piatti e bicchieri tintinnano. Siedo ad un tavolo ora, addento vorace un pezzo di carne, e non sei tu.
2 commenti:
Eh eh ... questa volta ho capito, il post è dedicato a ME, THE GENIUS OF VALBREMBANA!
Le mie parole impudiche in ordine alla consistenza mentulonica stanno finalmente sortendo il giusto effetto ...
Affondare i denti in un bel collo... hm... mi vien fame!
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