venerdì 10 aprile 2015
Una fantasia
Rimanevo certe sere ad aspettare che il sole svanisse all'orizzonte e che le tenebre cancellassero il calore della giornata. Tu eri lì, in silenzio accanto a me, ad aspettare che il freddo, il sonno o un vago senso di colpa mi spingessero a rientrare. A volte mi prendevi per mano, camminando al mio fianco, annusando quell'acre odore salmastro che la sabbia bagnata sprigionava nel vento. A volte invece mi raccontavi qualche pezzo della tua vita, cercando fra le parole affinità celate. Io mi sentivo in obbligo di apparire migliore di quanto non fossi in realtà, e mi vergognavo di questa mia debolezza, anelando inutilmente che le tue labbra sfiorassero le mie per farmi tacere. E avrei voluto, davvero, avrei voluto che tu non fossi semplicemente il frutto di una mia fantasia.
venerdì 20 marzo 2015
L'hotel

mercoledì 4 febbraio 2015
L'ospite
E poi di te rimane
l'odore intrappolato
tra le coperte
un paio di calzini
sporchi
abbandonati
dimenticati
sul pavimento
della mia camera da letto
piatti puliti
in
illogico
ordine
la carta che avvolgeva
cioccolato al latte
un asciugamano
ripiegato sui fornelli
il cuscino sghembo del divano
le mie mani che cercano invano le tue
e l'idea confusa che
se solo
io
fossi stata un'altra donna
allora tu mi avresti amato.
l'odore intrappolato
tra le coperte
un paio di calzini
sporchi
abbandonati
dimenticati
sul pavimento
della mia camera da letto
piatti puliti
in
illogico
ordine
la carta che avvolgeva
cioccolato al latte
un asciugamano
ripiegato sui fornelli
il cuscino sghembo del divano
le mie mani che cercano invano le tue
e l'idea confusa che
se solo
io
fossi stata un'altra donna
allora tu mi avresti amato.
venerdì 23 gennaio 2015
Una notte, ancora.
Allungai una mano a sfiorarla accanto a me, addormentata in quella notte fredda, la seta della sua sottoveste scivolosa sotto le le mie dita, e lei, corpo estraneo nel mio letto sfatto, respiro lento e capelli sparsi sul cuscino, lei, incontrata su una strada nel nulla, senza prezzo e per questo più preziosa. La osservai in silenzio, immaginando il momento in cui si sarebbe svegliata, gli occhi gonfi di sonno, gesti veloci a rivestirsi e una porta che si richiude su un'illusione di normalità che non so afferrare, una porta che si richiude sulla mia amata solitudine.
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