mercoledì 18 giugno 2014
Il corpo
Eravamo stati distanti tutta la sera. Avevi distrattamente appoggiato la tua mano sul mio ginocchio, per un istante. E null'altro. Poi era sceso il buio, ed eravamo usciti in strada. Tu avevi trattenuto la porta affinché io passassi e le nostre mani si erano sfiorate, avevo percepito il tuo odore e la tua presenza non era più un'ombra vaga. Prepotente avevo avvertito il mio corpo, l'impulso di appoggiarmi a te. Ma avevamo attraversato la strada tenendoci a distanza, la ricerca di un taxi e poi un veloce bacio sulla guancia. Ma il tuo corpo, la sensazione del tuo corpo, non mi aveva abbandonata. E la sua assenza mi rendeva languida, e la sua assenza mi rendeva inquieta.
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