Poi il buio mi avvolge in questa sera di pioggia e lampioni fiochi. Cammino veloce, inzuppata per le strade vuote, e ripenso alle tue parole impudiche, ripenso alle allusioni esplicite sul tuo corpo che brama il mio ed incontrollabili fremiti straziano il mio ventre. Cammino più veloce, ora. Le insegne dei negozi si riflettono sull'asfalto bagnato, qualcuno ride lontano. Lo strazio si fa più acuto, una brama inarrestabile di te mi assale lasciandomi ora senza fiato. Poi ad un angolo di strada (ma quale strada? dove sono? ormai non riconosco nemmeno più i miei passi) una vetrina di tavolini fumosi, piatti e bicchieri tintinnano. Siedo ad un tavolo ora, addento vorace un pezzo di carne, e non sei tu.
venerdì 23 ottobre 2009
martedì 20 ottobre 2009
Lui si dissolse fra le mie mani in un tardo pomeriggio d'autunno
Per un attimo finsi di non riconoscerla, volevo cogliere una leggera disperazione nel suo sguardo, eppure non avvenne, io finsi e lei a sua volta, così ci incrociammo senza nemmeno salutarci. Pochi passi, mi voltai e lei già stava abbracciando un altro uomo, l'infingarda! La gelosia mi trafisse come pugnale acuminato il petto, una fitta violenta al ventre e lo spasmo dei sensi mi sopraffece. Caddi. In quell'istante, mentre il mio corpo sfiorava il ruvido asfalto, allora lei si voltò, sorrise beffarda e corse da me, quasi allarmata, mi strinse fra le sue braccia ma io svanii, svanii per sempre.
venerdì 16 ottobre 2009
L'inganno
La penombra cela i lineamenti stanchi. Tu osservi il movimento ipnotico dei miei piedi che ondeggiano e disegnano cerchi nell'aria, incapaci di stare fermi, incapaci di trovare requie mentre sdraiata in questo letto sfatto sbircio curiosa le pagine di un libro ancora non scritto. Con un balzo ti inerpichi e cerchi di afferrarmi, io svanisco come aria mentre tu frughi fra le lenzuola ancora calde di me. Che dolce inganno, essere apparsa come fantasma nelle tue notti grigie. Ma già l'alba incombe, i contorni si fanno nitidi e mi ritrovi lì, dove sono sempre stata, addormentata accanto a te, in un angolo un po' buio del tuo cuore.
lunedì 12 ottobre 2009
Il rumore della sera
Ascolto in silenzio il rumore della sera. La luce affievolisce, i contorni sfumano, l'aria vibra un istante più rapida, poi s'acquieta. Alcuni passi frettolosi nella via. I lampioni si accendono con un basso ronzio, le luci arancioni si riflettono sull'asfalto che pare rorido. La notte è vicina, ma ancora non ci invade con le sue promesse fallaci, con i suoi sogni ingannatori. Annuso nell'aria il giorno che svanisce, l'odore stanco di corpi che anelano riposo. Ancora passi frettolosi che rimbalzano sul selciato, alcune finestre illuminate svelano fantasmi che rientrano finalmente a casa. Io rimango ad ascoltare, aspetto di riconoscere il suono del tuo ritorno, aspetto in silenzio e sorrido.
lunedì 5 ottobre 2009
Noi
Rimanemmo per un poco in silenzio, ad osservare il volo di alcuni uccelli che migravano verso sud. Già la brezza della sera recava con sé profumo d'autunno, ma noi non ci badavamo, eravamo troppo impegnati ad inseguire i nostri pensieri stanchi mentre il sole si tuffava dentro un'orizzonte fosco. Tu mi sfiorasti la mano, la tua pelle calda mi riscosse da quello strano torpore che mi aveva afferrato i sensi, e rientrammo in casa. Per un istante ti guardai smarrita, ma tu mi stringesti a rassicurarmi che ero finalmente arrivata a te ed il vento dell'inverno non mi avrebbe più dispersa nell'aria, tu mi stringesti a te e non mi lasciasti più.
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