giovedì 21 agosto 2008

Pensieri impuri

Lasci che la tua fantasia colga connessioni che non esistono fra le mie parole leggere, così immagini la mia pelle sfiorata dalle mani bianche di una donna sognata ed una fitta di strana gelosia ti spinge ad intuire le mie labbra schiudersi in un gemito di piacere, e non riesci a controllare quella strana eccitazione che deforma il tuo corpo rendendolo sensibile ad ogni piccolo sfioramento, ad ogni minimo contatto, non riesci di nuovo a trattenerti mentre le sue mani scendono verso il mio sesso, e quasi perdi i sensi trafitto da una nuova eccitazione mentre non ti accorgi che non c'è nessuna donna, che quelle mani sono le mie e sono sola, sola come sempre, nei tuoi pensieri impuri.

giovedì 14 agosto 2008

Corpi

Ammassati su una spiaggia di metà agosto, sbircio corpi tonici e lucidi ed abbronzati muoversi lenti nel calore del primo pomeriggio, e quell'abbondanza di pelle umana esposta al mio sguardo mi annichilisce e quasi mi spaventa, così mi avvolgo stretta in un asciugamano logoro e sbiadito da anni di sole e sudore ed acqua salata, il suo colore blu svanito in un ceruleo grigiume sfilacciato. Tu mi vedi così, arrossata e semicelata, solo la testa ed i piedi che sbucano da quel sudario, e ti soffermi sui miei capelli stinti e crespi e arruffati e sui miei piedi che fuoriescono appena sulle pietre roventi, le unghie smaltate di un improbabile viola scheggiato, e mi sorridi mentre sfili la maglietta e resti in calzoncini sotto questo implacabile sole di metà agosto.

venerdì 8 agosto 2008

Telefono (dedicato a quelli che)

Mi leghi con le tue parole che arrivano da un luogo lontano con telefonate che non riesco a decifrare: mi manca il tuo volto per capire se siano menzogne o se mi narri ancora una volta una verità che esiste solo nelle notti d'agosto affollate di gente in riva ad un mare nero ed ostile, e percepisco l'ansia di questi giorni di solitudine dove la tua vita ti appare finalmente per quello che è, interminabili ore a sfuggire da te stesso e sogni infranti che non sai nemmeno di aver sognato.
Ad ogni squillo la tua voce mi chiama, tesse la tela in cui intrappolarmi e resto incantata a guardare la tua voce che mi blandisce, che mi avviluppa e poi, dardo che infrange gli specchi, esplode in me la consapevolezza che sei solo un nulla da qualche parte nel mondo, e non mi puoi toccare, e non mi puoi ferire.