sabato 27 maggio 2006

Nulla

Le tue labbra perfette non si schiudono mai ed il tuo sguardo scivola appena sulla superficie della mia pelle, senza fermarsi ad indagare il mio volto, a malapena ti accorgi della mia esistenza e solo quando le mie grida turbano il tuo quieto vuoto esistenziale la tua attenzione si rivolge infastidita a me. Ma è troppo tardi, non puoi conoscermi ora, è passato troppo tempo di silenzi e noia e davvero, non sei mai stato così vicino a perdermi... Sciocca illusione, la mia! Anche se tu mi perdessi la tua vita proseguirebbe più perfetta che mai, e solo io ne sarei devastata. Tu sei un re, ed io un nulla eterno.

domenica 21 maggio 2006

Sola/2

Ho mentito. Menzogna letteraria, s'intende. Due mosconi ronzano noiosi nella stanza, sbattendo stupidi sui vetri. Io mi sento sola lo stesso, nonostante il loro noioso ronzare. Mi sento sola costantemente, in ogni situazione, sola e persa, e davvero non credo esista altra condizione che questa assoluta ed innegabile solitudine. Ogni tanto qualcuno mi prende per mano, ma non diventa una mia penisola, io resto un'isola abbandonata in un mare infinito, scheggia di roccia scagliata dagli dei in un angolo remoto di cielo e mare.

mercoledì 17 maggio 2006

Dolore

Il dolore mi squarcia le viscere e quasi cado in terra, gemente. Mi trascino a stento sul letto e mi contorco incessabilmente in attesa di un sollievo che non arriva. Brividi violenti percorrono il mio corpo, ed il peso delle coperte mi impedisce di respirare, così le scalcio via ricadendo preda del freddo. Violenti conati di vomito bruciano l'esofago rifiutandosi di venir espulsi, e non riesco nemmeno a lamentarmi affinché qualcuno mi soccorra in questa stanza squallida di un vecchio albergo.Cerco di chiudere gli occhi in cerca di un momentaneo sollievo dalla luce che ferisce la mia mente, ma nulla può lenire questo dolore costante ed implacabile che strema il mio spirito ed il mio corpo, e vorre che tu mi porgessi un paio di pastiglie, ma tu non ci sei più, svanito con le prime luci dell'alba.

lunedì 15 maggio 2006

Sola

Mi fermo in una specie di eremo, arroccato in cima ad uno sperone remoto, ed i giorni passano stranamente veloci, tanto che non riesco a coglierne l'essenza, nonostante la prolungata solitudine. Ma in effetti non sono mai, assolutamente mai sola: un insetto ronza pigro, alcuni uccelli solcano il cielo azzurro ed il vento accarezza costantemente i miei capelli arruffati. Così i miei pensieri non trovano requie, ed anche se nessuna voce umana raggiunge le mie orecchie, davvero, non sono sola, mai.

sabato 13 maggio 2006

Censura

Io lo so, che dovrei tacere. Ma tu vuoi censurare anche la mia fantasia, le mie invenzioni, e metti all'indice i miei racconti di ironica crudeltà, perché sai che la finzione racconta una verità ridicolmente scomoda, ma io non mi trattengo, come non mi trattengo dal polemizzare sull'assurda vigliaccheria che ti impone, sempre!, di sorridere silenzioso sugli scivoloni altrui, senza mai una risata liberatoria, eppure sapevi che io non sarei mai riuscita a tacere, lo sapevi dal primo momento che mi hai incontrata, che la mia lingua vaga senza requie non solo sulla tua pelle.

Appuntamento


Mi dai appuntamento in un caffè per presentarmi il tuo nuovo amore, ed io vorrei trovare una scusa per non venire, non mi interessa conoscere la tua vita, le nostre strade si sono divise tanto tempo fa, ma tu, ovviamente, non te ne sei accorto, concentrato come sei a rincorrere le tue chimere a discapito di tutti. Ma tu insisti, parli senza interruzione ed alla fine io capitolo, ed accetto, stramaledicendoti, ma accetto, e mi vesto riluttante, e arrivo in quel caffè dove tu siedi incantato accanto a lei, una donna normale, ovvia, il cui afrore mi pervade acido le narici e mi domando ancora perché io sia venuta, perché io sia lì.

lunedì 8 maggio 2006

Scrivilo sui muri

Le scritte corrono lente mentre scivoliamo silenziosi sull'acqua. Ti domando curiosa cosa ci sia scritto, e tu mi sorridi e non rispondi, così non mi resta che immaginare che siano le frasi disperate di un innamorato la cui donna sia stata promessa in sposa ad un ricco scià, ed il povero reietto abbia avuto la mente sconvolta dal dolore e plachi gli spasmi atroci del suo cuore vergando sulle pietre la storia del suo amore perduto, e quelle frasi siano l'urlo che si leva verso i naviganti affinché non dimentichino che lui ha amato al di sopra di ogni cosa... E mentre ti racconto ciò, tu ridacchi infame e mi guardi accondiscendente perché sai che vorrei essere amata d'un tale amore e tu non puoi, tu non sai.

lunedì 1 maggio 2006

Il venditore di nuvole

Eri fermo all'angolo di una strada scalcinata e pulciosa a vendere sacchettini di nuvole rosa ed io ti domandai che sapore avessero e la tua risposta fu: "Hanno il sapore dei sogni", così non potei esimermi dal comprarne un po' e la prima nuvola sapeva di primavera, profumo di tigli, la seconda nuvola aveva il gusto salato del mare, la terza l'odore del cielo quando sta per nevicare, la quarta era la tua pelle sudata fra lenzuola di cotone e seta, i tuoi baci smaniosi e le tue mani zuccherine lente sui miei desideri, il ritmo sensuale del tuo corpo contro il mio e la dolce sensazione del sonno che scendeva su di noi.

Back to you

Innervosita da una domenica inutile, siedo indolente davanti ad un tiepido tramonto mentre tu oziosamente godi degli ultimi sprazzi di luce sulla tua pelle candida, ed io sorrido mentre pregusto l'inizio dell'ennesimo giro d'Italia, oh, mio unico vizio di tifo sportivo, e tu ne intensifichi il dolce sapore ricordandomi come fosse inevitabilmente legato agli ultimi giorni di un liceo ormai passato, grazie al cielo!, in cui poltrire in attesa dell'ultima fondamentale interrogazione di greco, a discapito di tutto, e canti una sigla di decenni fa di cui non ho memoria ma non importa, il giro sta per ricominciare, con i pomeriggi oziosi davanti alla tv o ad inseguire una qualche tappa, in attesa della volata finale o di una fuga rara e vittoriosa come gli ultimi raggi che fendono l'aria di questa inutile domenica sera.